testo iniziale

Bacheca informatica a cura dei delegati R.S.U. - FP CGIL del Comune di Voghera

Firma l' appello contro l' innalzamento dell'età pensionabile per le donne nel lavoro pubblico(cliccate qui)

NO ALL'INNALZAMENTO DELL'ETA' PENSIONABILE DELLE DONNE! Ancora una volta il Governo sceglie di attaccare il lavoro pubblico. Lo fa non inserendo le risorse per il rinnovo dei contratti nel Documento di Programmazione Economico e Finanziario appena approvato dal Consiglio dei Ministri. Lo fa imponendo alle lavoratrici pubbliche l'INNALZAMENTO da 60 a 65 anni dell'età pensionabile. L'emendamento al decreto anticrisi prevede infatti che, a partire dal 2010, l'età verrà alzata di un anno ogni due, per arrivare a regime nel 2018. DICIAMO NO A QUESTA OPERAZIONE! La decisione viene presentata come inevitabile per rispondere all'Unione Europea che parla di discriminazione: PERCHE' NON DIRE CHE GIA' OGGI, SU BASE VOLONTARIA, E' POSSIBILE PER LE DONNE ANDARE IN PENSIONE A 65 ANNI (legge di parità del 1977)? Si alza l'età pensionabile delle donne per recuperare 2,5 miliardi: verranno utilizzati per intervenire contro la crisi (magari dando nuovamente risorse alle imprese?); oppure per finanziare il fondo per la non autosufficienza (il welfare pagato dalle donne!); o per tappare i buchi di bilancio del nostro paese? La generazione di donne che per prima sarà interessata da questi provvedimenti non è certo quella che ha avuto condizioni di parità nell'accesso al lavoro, nella condivisione del lavoro domestico... Non si può dire di volere la parità ed incentivare la redistribuzione del lavoro di cura penalizzando ulteriormente chi finora se ne è fatto carico Chi propone di alzare a 65 anni l'età pensionabile, sa quale fatica comportano molte delle attività svolte dalle lavoratrici pubbliche (infermiere, operatore socio sanitario, educatrici...)? LA FP CGIL E' IN CAMPO CON TUTTE LE SUE FORZE PER CONTRASTARE L'APPROVAZIONE DI QUESTI PROVVEDIMENTI

2 commenti:

Anonimo ha detto...

I biechi interessi della maggioranza del momento continuano a farla da padrone...Pare evidente che con il graduale innalzamento dell'età pensionabile per le donne, il Governo è intervenuto esclusivamente per chiudere la procedura d'infrazione con l'UE...senza pensare di dare inizio ad una reale azione di riforma del sistema previdenziale e degli ammortizzatori sociali...Tutto è stato rinviato al 2015 quando questo Governo non sarà più in carica, ma soprattutto si è scelto di non intraprendere la strada del pensionamento flessibile: che senso ha costingere al lavoro donne ultrasessantenni proiettate da oltre vent'anni (quando le loro colleghe andavano in pensione dopo soli 19 anni, 6 mesi e qualche giorno di attività lavorativa!!!) all'agognata pensione? Non sarebbe stato meglio prevedere la volontaria fuoruscita attraverso un sistema di graduale decurtazioni sulla pensione? Sulla discussione su questa materia, che stenta anche in questo blog, il Governo tarpa qualsivoglia contraddittorio chiedendo la fiducia...Io non mi fido. Ignazio Travet

Anonimo ha detto...

Quante colleghe ci sono in questo comune che potrebbero essere "toccate" dal provvedimento?

Perchè non ci uniamo, insieme a tutte quelle di altri Comuni, Provincie, Regioni, Ministeri, Asl, ecc. e facciamo sentire con forza la ns. reazione negativa ?